sabato 14 ottobre 2017

ESPERIMENTO DI SCRITTURA

Ecco quello che proporrò lunedì come esperimento/minilesson di scrittura per lavorare sulla tecnica di Joyce dello stream of consciousness:

https://goo.gl/hN7QD9


WRITING AND READING WORKSHOP... PRIMA VERSIONE!

Sono rientrata a scuola in ottobre. Rientro in salita: il prolungato da organizzare, l'iniziativa #Ioleggoperché da seguire, e tanto altro.

Lavoro in terza media: non mi occupo dei miei ragazzi da gennaio, quando li ho lasciati per la maternità. Ho dovuto, quindi, tirare le fila e reimpostare sostanzialmente da capo il laboratorio di lettura e scrittura targato Atwell/Poletti Riz.

Ho diviso il quaderno in queste sezioni: report di lettura (tabella con autore e titolo dei libri letti, genere, genere, data inizio e data fine, voto), desiderata, minilezioni di Lettura, minilezioni di scrittura, taccuino del lettore, taccuino dello scrittore, grammatica (esercizi), obiettivi e autovalutazione.

Con i ragazzi ho impostato la biblioteca di classe (ordine in armadio, con spazio per i miei e i loro libri e per antologia e manuale di grammatica da lasciare a scuola), compreso cartellone dei prestiti e file per catalogare i libri presenti (da terminare) e ho dato inizio al laboratorio.

1) Scelta di un libro da leggere da parte di tutti, con preghiera di portarlo a scuola tutti i giorni con l'ausilio di un "porta libro" realizzato con la prof di Arte in attesa del mio rientro e sulla base di questa introduzione. Ogni volta che ci vediamo, lascio 10 minuti ad inizio lezione per leggere (ormai è quasi un automatismo, c'è un silenzio!) e poi pretendo che leggano almeno 30 minuti al giorno. Io mi prendo 2 minuti per firmare il registro, poi gestisco il cambio libri e giro tra i banchi a chiedere a campione il numero di pagina. So che pian piano dovrò inserire altre attività di aiuto alla comprensione, ma per ora stiamo prendendo confidenza con questa routine...

2) Introduzione dei book talk. Ne ho presentato uno io come modeling, poi sono partiti loro. Abbiamo preparato una ML sui book talk e anche una rubrica di valutazione.

3) Sezione "poesia della settimana" con quick write e condivisione su base volontaria. Altri quick write a partire dai testi letti.

4) Taccuino dello scrittore: attivatori (ora ho proposto liste a partire da un colore, "Vengo da" con impronta del piede, "Con le mani" con impronta della mano, "Ho paura di" e "Ora non potrei vivere senza") ed esperimenti di scrittura.

5) Richiesta di scrivere dei testi a libera scelta di qualsiasi genere e tipologia, almeno tre a quadrimestre. Sarà valutato tutto il processo, non solo il prodotto. Le bozze andranno scritte su block notes saltando una o due righe per l'autocorrezione e solo fronte, per avere il retro disponibile per riscrivere e correggere.

6) Richiesta di almeno 2 recensioni creative a quadrimestre.

7) Introduzione del percorso di orientamento a partire dai testi letterari (iniziato con Eveline di Joyce, ma poi continuerò con La monaca di Monza di Manzoni, forse Il piccolo principe e Novecento di Baricco, poi vediamo). Immagino che affronterò tramite Leopardi il tema della felicità e tramite Foscolo, "Alla sera" il tema dell'interiorità. Naturalmente quando tratterò la poesia, richiamerò quanto studiato del linguaggio poetico gli anni passati (strutture metriche, rime, figure retoriche...). In questo modo cercherò di affrontare la letteratura, ma mai come percorso cronologico a sé stante di storia della letteratura.

8) Introduzione della grammatica valenziale (valenze e argomenti, il nucleo della frase) accanto a quella più tradizionale (complementi principali, verbi attivi, passivi, transitivi, intransitivi, etc...).

Che cosa mi manca?
- Introduzione di altri aspetti del metodo, come le consulenze individuali o fra pari sulla scrittura o attività di discussione di libri comuni a gruppetti.
- Lettura in classe di un libro a voce alta (inizierò con Un sacchetto di biglie, visto che a gennaio andremo a vederne una rappresentazione a teatro).
- Identificazione delle minilesson necessarie.
- Introduzione del lavoro di comprensione del testo con strategie mirate (Serravallo, metodo dei Segnaposti, etc...)
- Lavoro sul testo espositivo e soprattutto argomentativo, magari a partire da articoli di giornale di attualità.

Mi sento schiacciata dal peso di tutta questa sperimentazione, ma nello stesso tempo sono lanciatissima. Per altro vedo che quello che propongo del metodo comunque funziona, perciò mi sembra di essere sulla strada giusta.

giovedì 10 agosto 2017

RITORNO IN TRINCEA!

Ok, è giunta l'ora (in realtà da un pezzo) di far spazio allo studio per ricominciare a lavorare a settembre! Sinceramente, non vedevo l'ora: la vita fatta solo di pannolini, latte, lallazioni e simili non fa per me!

L'anno scolastico imminente mi vedrà alle prese con una terza media, poi, da aprile, con una seconda per storia e geografia.

La mia sfida principale riguarderà la didattica dell'italiano, che voglio nuovamente provare - dopo la pausa per i miei alunni dovuta al congedo parentale - ad improntare sul modello del Writing and Reading Workshop (e qui rimando al blog di Jenny Poletti Riz e al gruppo Facebook).

Ripartendo dall'anno scorso, direi che alcune cose hanno funzionato:
- la lettura ad alta voce di Dieci piccoli indiani di A. Christie, supportata da diverse attività, come i ritratti con carta d'identità dei dieci personaggi coinvolti (tutti appesi in classe), ricerche lessicali a turno, osservazioni stilistiche, ipotesi e supposizioni sul colpevole. Il libro è piaciuto, un successo che  i ragazzi non avrebbero apprezzato senza la mia mediazione (i più lo avrebbero giudicato troppo difficile);
- le lezioni dedicate al racconto dei libri letti e ai consigli di lettura, con annessa biblioteca di classe;
- il cartellone dei libri letti, con lista dei ragazzi, titolo e autore dei libri letti per ciascuno, casella colorata di verde per i libri amati, di rosso per i libri odiati, di giallo per i libri "così così", casella crocettata per i libri abbandonati;
- la scrittura a più riprese di un testo legato a un preciso genere letterario (il giallo o il mistery), a volte anche di gruppo (almeno per alcune parti).

Le difficoltà, non poche, sono state principalmente queste:
- la gestione del quaderno: una parte dei ragazzi non è riuscita a gestire il quaderno ad anelli diviso in diverse sezioni, e a dir la verità alcune attività era difficile decidere dove inserirle...
- il controllo dello stato della lettura individuale: il tempo, sempre tiranno, mancava;
- la mancanza di sperimentazione di alcune aree importanti del metodo, tra cui il taccuino dello scrittore;
- la mancanza di regolarità o, meglio, di ritualità delle lezioni, dovuta al fatto che ancora non governavo il metodo nel suo complesso.

Quest'estate sono riuscita a studiare qualche libro a sostegno del metodo, in primis The reading zone di Nancie Atwell, per certi versi illuminante. Sicuramente non mancherò di leggere il libro di prossima pubblicazione di J. Poletti Riz per Erickson; a breve mi darò allo studio del testo di J. Serravallo sul Reading Workshop e del testo Notice and Note sulle strategie di lettura. In questi giorni sto ultimando il libro di R. Fletcher, A writer's notebook. Unlocking the writer within you.
In lista per i prossimi acquisti sicuramente sta In the middle della Atwell e il libro della Serravallo sul Writing Workshop.
Fonte inesauribile di ispirazione e di studio è il gruppo Facebook delle Italian Writing Teachers (gruppo chiuso a cui va chiesta l'iscrizione), con annessa bibliografia e sitografia.

Questa era una veloce panoramica bibliografica per comprendere le origini del metodo proposto.

A questo punto dello studio, ho pensato alle seguenti soluzioni (i famosi buoni propositi!) da proporre in classe:
- una scansione oraria più rigida e definita, con 3 ore a settimana dedicate al Reading e 3 ore dedicate al Writing. Il Reading occuperà in particolare il pomeriggio del tempo prolungato, all'interno del più ampio progetto "Biblioteca di plesso" di cui parlerò prossimamente; 2 ore serviranno per grammatica (magari con approccio valenziale);
- un quaderno di italiano più snello, magari diviso in due: da una parte il Taccuino del Lettore per le attività a sostegno della lettura, dall'altra il Taccuino dello scrittore, per raccogliere idee di scrittura. A parte le bozze per la stesura dei testi e un quadernetto degli esercizi di grammatica;
- più tempo per la lettura individuale o a gruppi in classe e per la scrittura:
- attuazione della parte più individuale del metodo con consulenze individuali e fra pari;
- utilizzo dell'antologia esclusivamente come insieme di mentor texts.

A breve entrerò nel dettaglio con altri post. Mi aspetta un lavoraccio per quest'anno, ma sono piena di entusiasmo!

venerdì 17 febbraio 2017

AGGIORNAMENTO DOPO LUNGO SILENZIO

Eccomi qui, finalmente!
Il periodo pre e post natalizio è stato molto intenso, poi è sopraggiunto il congedo per maternità, un tempo dove ho dovuto pian piano sgombrare la mente da mille cure scolastiche e far posto ad altri pensieri.

Da un pezzo, però, volevo documentare i lavori significativi che sono riuscita a proporre ai miei alunni.

1) Il laboratorio di lettura e scrittura in seconda media è continuato: molti ragazzini sono diventati dei discreti lettori, anche a detta dei loro genitori. Ha molto coinvolto la lettura in classe dei Dieci piccoli indiani della Christie, un momento molto atteso in classe!
Devo rivedere invece l'impostazione della parte di scrittura, perché non mi ha soddisfatto appieno: il mio problema è l'organizzazione e il rispetto di una precisa routine, cosa per me assai difficile, perché tendo a farmi trasportare dagli eventi del momento, a distrarmi, a perdermi. Il metodo della Atwell che sto imparando tramite le co-teachers del gruppo delle IWT è complesso, del resto: taccuini, attivatori, testi modello... C'è da perdersi, davvero! Ma la strada SO che è quella giusta. Devo solo imparare a gestire tutti gli stimoli e a proporli in classe nella maniera giusta.

2) Geografia in seconda: unità di apprendimento sull'UE. Ecco i materiali. L'applicazione pratica si è scostata un po' dalla teoria, perché i miei ragazzi sono stati imprevedibili e hanno tirato fuori argomenti come quote latte e problematiche relative a immigrazione e politiche monetarie che non erano proprio alla loro portata, quindi hanno avuto difficoltà a gestire il processo all'UE controbattendo rispetto a vantaggi e criticità. Tuttavia, ciò significa che si sono documentati sull'argomento, hanno intervistato genitori e parenti, hanno mostrato interesse. Va bene così!

3) Geografia in prima: introduzione ad un'unità di apprendimento pluridisciplinare intitolata "Lungo il fiume": l'idea è quella di presentare a livello generale gli ambienti e gli ecosistemi legati alle varie forme del paesaggio dal punto di vista geografico e scientifico per poi legare i concetti generali alla specifica realtà locale (zona bonificata, vicino al mare, attraversata da due fiumi). Ecco i materiali finora prodotti (ma l'unità di apprendimento è appena iniziata, poi io ho dovuto lasciarla a colleghi e supplente!).

Oltre a questi lavori, ho portato avanti dei progetti molto importanti per la nostra scuola: il progetto "Prolunghi...amo" per promuovere e svecchiare l'organizzazione pomeridiana del tempo prolungato, dove io in particolare mi sono occupata insieme a un collega della realizzazione di una messinscena che ha preso spunto dalla novella di Boccaccio "Chichibio e le gru"; un lavoro inserito nell'ambito della continuità tra scuola primaria e secondaria, per presentare ai bimbi il nostro plesso; una serie di incontri di formazione in qualità di animatore digitale per i miei colleghi.

Insomma, un periodo intenso!

Grande soddisfazione abbiamo avuto con il laboratorio di teatro: i ragazzi hanno lavorato sul genere del teatro, hanno realizzato il copione (utilizzando in gran parte Google Drive oltre a Padlet), deciso che cosa mettere in scena (una sorta di metateatro, con la messinscena della loro lezione di teatro), preparato scenografie e costumi insieme anche ad altri compagni e prof... Tutto questo con l'ausilio della prof di musica, che ha preparato il sottofondo musicale. Tutti, ma proprio TUTTI, hanno dato il massimo, e dopo la recita piangevano emozionati! Tante fatiche ben ripagate, e soprattutto un modo di fare scuola vincente. Non si può fare sempre, ma non ci si può nemmeno rinunciare: la motivazione è una gran rampa di lancio.

Ora che ho condiviso grossa parte del lavoro svolto, mi accomiato per un po': torno ad occuparmi dell'arrivo del nascituro!

Sto anche svolgendo il corso sui DSA organizzato da Dislessia Amica: se trovo degli spunti interessanti, magari li condividerò qui. A risentirci!