giovedì 10 agosto 2017

RITORNO IN TRINCEA!

Ok, è giunta l'ora (in realtà da un pezzo) di far spazio allo studio per ricominciare a lavorare a settembre! Sinceramente, non vedevo l'ora: la vita fatta solo di pannolini, latte, lallazioni e simili non fa per me!

L'anno scolastico imminente mi vedrà alle prese con una terza media, poi, da aprile, con una seconda per storia e geografia.

La mia sfida principale riguarderà la didattica dell'italiano, che voglio nuovamente provare - dopo la pausa per i miei alunni dovuta al congedo parentale - ad improntare sul modello del Writing and Reading Workshop (e qui rimando al blog di Jenny Poletti Riz e al gruppo Facebook).

Ripartendo dall'anno scorso, direi che alcune cose hanno funzionato:
- la lettura ad alta voce di Dieci piccoli indiani di A. Christie, supportata da diverse attività, come i ritratti con carta d'identità dei dieci personaggi coinvolti (tutti appesi in classe), ricerche lessicali a turno, osservazioni stilistiche, ipotesi e supposizioni sul colpevole. Il libro è piaciuto, un successo che  i ragazzi non avrebbero apprezzato senza la mia mediazione (i più lo avrebbero giudicato troppo difficile);
- le lezioni dedicate al racconto dei libri letti e ai consigli di lettura, con annessa biblioteca di classe;
- il cartellone dei libri letti, con lista dei ragazzi, titolo e autore dei libri letti per ciascuno, casella colorata di verde per i libri amati, di rosso per i libri odiati, di giallo per i libri "così così", casella crocettata per i libri abbandonati;
- la scrittura a più riprese di un testo legato a un preciso genere letterario (il giallo o il mistery), a volte anche di gruppo (almeno per alcune parti).

Le difficoltà, non poche, sono state principalmente queste:
- la gestione del quaderno: una parte dei ragazzi non è riuscita a gestire il quaderno ad anelli diviso in diverse sezioni, e a dir la verità alcune attività era difficile decidere dove inserirle...
- il controllo dello stato della lettura individuale: il tempo, sempre tiranno, mancava;
- la mancanza di sperimentazione di alcune aree importanti del metodo, tra cui il taccuino dello scrittore;
- la mancanza di regolarità o, meglio, di ritualità delle lezioni, dovuta al fatto che ancora non governavo il metodo nel suo complesso.

Quest'estate sono riuscita a studiare qualche libro a sostegno del metodo, in primis The reading zone di Nancie Atwell, per certi versi illuminante. Sicuramente non mancherò di leggere il libro di prossima pubblicazione di J. Poletti Riz per Erickson; a breve mi darò allo studio del testo di J. Serravallo sul Reading Workshop e del testo Notice and Note sulle strategie di lettura. In questi giorni sto ultimando il libro di R. Fletcher, A writer's notebook. Unlocking the writer within you.
In lista per i prossimi acquisti sicuramente sta In the middle della Atwell e il libro della Serravallo sul Writing Workshop.
Fonte inesauribile di ispirazione e di studio è il gruppo Facebook delle Italian Writing Teachers (gruppo chiuso a cui va chiesta l'iscrizione), con annessa bibliografia e sitografia.

Questa era una veloce panoramica bibliografica per comprendere le origini del metodo proposto.

A questo punto dello studio, ho pensato alle seguenti soluzioni (i famosi buoni propositi!) da proporre in classe:
- una scansione oraria più rigida e definita, con 3 ore a settimana dedicate al Reading e 3 ore dedicate al Writing. Il Reading occuperà in particolare il pomeriggio del tempo prolungato, all'interno del più ampio progetto "Biblioteca di plesso" di cui parlerò prossimamente; 2 ore serviranno per grammatica (magari con approccio valenziale);
- un quaderno di italiano più snello, magari diviso in due: da una parte il Taccuino del Lettore per le attività a sostegno della lettura, dall'altra il Taccuino dello scrittore, per raccogliere idee di scrittura. A parte le bozze per la stesura dei testi e un quadernetto degli esercizi di grammatica;
- più tempo per la lettura individuale o a gruppi in classe e per la scrittura:
- attuazione della parte più individuale del metodo con consulenze individuali e fra pari;
- utilizzo dell'antologia esclusivamente come insieme di mentor texts.

A breve entrerò nel dettaglio con altri post. Mi aspetta un lavoraccio per quest'anno, ma sono piena di entusiasmo!